Antonia Arslan

Nata nel 1938 a Padova, è autrice di saggi sulla narrativa popolare e d’appendice e sulla “galassia sommersa” delle scrittrici italiane. Ha riscoperto le proprie radici armene traducendo le opere del grande poeta Daniel Varujan. Nel 2004 ha dato voce alle memorie famigliare nel suo primo romanzo La masseria delle allodole, premiato con molti riconoscimenti e già tradotto in quindici lingue, da cui i fratelli Taviani hanno tratto l’omonimo film.

Scrittrice e saggista italiana di origine armena, è stata per molti anni professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Dopo aver tradotto e curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghèrn. Breve storia del genocidio degli armeni, di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni) ha seguito e curato l’edizione italiana di molti libri sull’Armenia, la sua cultura, la tragedia del genocidio vista attraverso le voci dei superstiti. Nel 2004 ha pubblicato il bestseller La masseria delle allodole (Rizzoli), che ha vinto numerosi premi letterari (dal Berto Opera Prima al Fenice-Europa, dal Pen Club allo Stresa e al Campiello), tradotto in ventitré lingue e portato sullo schermo nel 2007 dai fratelli Taviani. Il seguito, La strada di Smirne è del 2009.
Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e di coma, scrive Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio. Negli anni successivi pubblica con Piemme due libri di racconti: Il cortile dei girasoli parlanti e Il calendario dell’Avvento.
Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, esce per Skira nel 2012.  Sempre con Rizzoli pubblica Il rumore delle perle di legno, terzo libro della saga armena (2015), Lettera a una ragazza in Turchia (2016) e infine La bellezza sia con te (2018).

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