Calendario incontri 2023/2024

SILENZIO
Incontro con Silvano Petrosino
Mercoledì 13 Settembre 2023 ore 20.30, Auditorium Regione (incontro proposto all’interno di pordenonelegge.it)
Il prodigio del silenzio è giungere a parlare tacendo, essere espressivi senza usare le parole, avere una vita silenziosamente eloquente. Il silenzio è un modo diverso di comunicare, essere e vivere. Una riflessione su come diventare uomini e donne del silenzio, capaci di un linguaggio ricco di senso. “Nelle ultime poesie della Yourcenar raccolte in un piccolissimo volume pubblicato postumo con il titolo “I trentatré nomi di Dio”, il trentaduesimo nome recita «Il silenzio fra due amici». Che legame c’è tra l’amicizia e il silenzio? Il silenzio tra due amici non è il mutismo di chi non ha nulla da dire, ma è la consapevolezza di non doversi più difendere da nessuno. L’amicizia sembra così configurarsi come un luogo in cui è possibile porsi senza imporsi, vivere senza dover lottare per poter vivere. Nell’amicizia è possibile stare in silenzio con e per l’altro, perché non si ha più bisogno di quelle “spade sguainate” che sono spesso le parole che ci rivolgiamo” (Testo di Silvano Petrosino, da “L’amicizia. Ipotesi intorno a un enigma”, Edizioni Della Meridiana, 2023)
Silvano Petrosino, filosofo internazionalmente noto per i suoi studi sul pensiero di Lévinas e Derrida, è professore ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Antropologia filosofica. Oggetto dei suoi studi sono la natura del segno, il rapporto tra razionalità e moralità, l’analisi della struttura dell’esperienza con particolare attenzione al rapporto tra la parola e l’immagine, il desiderio e l’umano. Con Edizioni Della Meridiana ha pubblicato “L’amicizia. Ipotesi intorno a un enigma” (2023).

TECNOMAGIA
Incontro con Vincenzo Susca
Venerdì 15 Settembre 2023 ore 20.30, Convento San Francesco (incontri proposti all’interno di pordenonelegge.it)
Sabato 16 Settembre 2023 ore 9.00, Auditorium Vendramini (per le scuole)
Assistiamo in modo crescente al fascino magico delle nuove tecnologie che ci stregano e spingono oltre i limiti della ragione, calamitando le nostre emozioni, risvegliando passioni arcaiche e innescando visioni futuriste. E’ il tempo della tecnomagia: un nuovo spazio magico e seduttivo che, con lo stesso ardore assoluto degli adepti di una setta, investe sempre di più l’essere umano divenuto ormai oggetto di una metamorfosi che trascende e supera le sue qualità razionali, biologiche e sociali.
Vincenzo Susca è professore associato di Sociologia dell’immaginario all’Università Paul-Valéry di Montpellier e ricercatore al Ceaq (Sorbonne). McLuhan Fellow all’Università di Toronto, è il direttore editoriale dei Cahiers européens de l’imaginaire. Nel 2022 con Mimesis ha pubblicato “Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale”.

INGANNO
Incontro con Simone Natale
Mercoledì 4 Ottobre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 5 Ottobre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Il dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale si concentra spesso su scenari futuribili come la creazione di macchine capaci di pensare e provare sentimenti, o un conflitto alla Terminator tra umani e robot. Tuttavia il futuro a cui dobbiamo prepararci è quello che realmente ci appare? Il problema su cui è piú urgente interrogarsi non è tanto la possibile comparsa di macchine senzienti, quanto la perdita progressiva della nostra facoltà di distinguere gli umani dalle macchine.
Simone Natale insegna Storia e teoria dei media all’Università degli Studi di Torino. E’stato ricercatore e docente in atenei internazionali come la Columbia University a New York, Loughborough University nel Regno Unito e l’Università Humboldt di Berlino. Per Einaudi ha pubblicato “Macchine ingannevoli. Comunicazione, tecnologia, intelligenza artificiale” (2022).

RESTANZA
Incontro con Vito Teti
Mercoledì 13 Marzo 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 14 Marzo 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di sestessi. La restanza è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio e la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi.
“Quelli che lasciano il loro paese – afferma l’antropologo Teti in una recente intervista – sono mossi dalla stessa inquietudine di coloro che vegliano su villaggi che si spopolano sempre più. Si viaggia e si resta anche nel tempo, da fermi. E ci si costruisce una realtà doppia: il qui e il là, dove conosce l’esilio anche chi rimane”.
Vito Teti è professore ordinario di Antropologia culturale all’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni” (Donzelli, 2017), e “La restanza” (Einaudi, 2022).

PAROLA
Incontro con Ivano Dionigi
Mercoledì 18 Ottobre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 19 Ottobre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Per i classici la parola è icona dell’anima, sede del pensiero, segno distintivo dell’uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell’incarnazione.
Che ne è oggi della parola? Sempre più votati all’incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un’ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall’esilio le parole dei padri e creare parole per nominare le nuove realtà del nostro tempo.
Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e Letteratura Latina dell’Università di Bologna. È presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea e direttore del Centro Studi «La permanenza del classico». Tra i suoi libri ricordiamo «Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza» (Solferino, 2019), «Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo» (Raffaello Cortina, 2020), «Benedetta parola” (il Mulino, 2022).

UMANITA’
Incontro con Gianmario Anselmi
Mercoledì 25 Ottobre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 26 Ottobre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Umanità è un termine che comprende vari significati. Può voler dire generosa disposizione verso gli altri uomini e donne e verso tutti gli esseri viventi, può voler richiamare l’antico latino humanitas come dote precipua del raziocinio umano nelle sue vette più peculiari, può voler richiamare l’uomo alle sue radici fondative solidaristiche ed evangeliche. Leggendo Manzoni tutte queste accezioni emergono poderose: Manzoni non è solo il più grande narratore italiano e fra i maggiori in Europa ma è anche un testimone dell’umano di radici laiche e illuministiche che sa contaminarsi con le istanze più profonde della sua conversione a un cristianesimo radicale ed evangelico. Manzoni sa coniugare la spinta umanitaristica del suo impegno di illuminista convinto dell’uguaglianza e fratellanza fra gli uomini con le istanze cristiane più fedeli al Vangelo e lontane da ogni bigotto clericalismo. Ovviamente l’umanità in Manzoni si accompagna a una disamina spietata e durissima del “disumano”, del male, dell’ingiustizia, delle ipocrisie del potere. Studiare Manzoni vuole insomma partecipare dell’umano nelle sue contraddittorie lacerazioni e nella sua inesauribile complessità. Mai autore è stato così tanto attuale nella nostra tormentata vita di oggi
Gian Mario Anselmi è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Bologna. Insieme a Ezio Raimondi ha coordinato una importante Antologia della letteratura italiana, “Tempi e immagini della Letteratura”, 6 volumi, Milano, Bruno Mondadori. Collabora con alcune delle principali case editrici e con molte riviste nazionali e internazionali, ha svolto insegnamenti e lezioni presso molte università straniere, in tutta Europa, negli Stati Uniti, in India, in Giappone e numerosi suoi lavori sono tradotti in varie lingue.

CURA
Incontro con Carlo Alfredo Clerici e Tullio Proserpio
Mercoledì 8 Novembre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 9 Novembre ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Tra un medico e un presbitero che si incontrano nei corridoi di un ospedale nasce un dialogo autentico e appassionato sul tema della spiritualità nella cura. Di che cosa ha bisogno l’ammalato che soffre? Esiste la possibilità di un’alleanza tra medicina e spiritualità, in una realtà sanitaria sempre più tecnologica e standardizzata su grandi numeri ed efficienza delle prestazioni? L’ascolto e la presa in carico della dimensione spirituale del paziente diventano un elemento capace di sostenerlo nei momenti più difficili e di offrire nuove prospettive alla domanda di senso che accompagna ogni essere umano
Carlo Alfredo Clerici è medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta. Professore di II fascia di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano. È dirigente medico di I livello presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali nonché di diversi volumi su temi di psicologia clinica. E’fondatore e animatore del sito www.curaspirituale.it.
Tullio Proserpio è presbiterio dell’Arcidiocesi di Milano, dal 2003 è cappellano ospedaliero presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. E’consulente di progetto delle Cure Palliative per la Pontificia Accademia per la Vita e membro del gruppo di progetto per l’Ufficio della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana. E’fondatore e animatore del sito www.curaspirituale.it
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TOLLERANZA
Incontro con Sabino Chialà
Mercoledì 15 Novembre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 16 Novembre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Il carattere multiculturale e multietnico della società globale ci pone dinanzi a nuove sfide a cui è possibile dare risposte attraverso la riscoperta della tolleranza, un valore che nel corso della storia ha dato vita alla lunga stagione dei diritti dell’uomo. L’apertura all’alterità e l’accettazione della fallibilità umana possono diventare le nuove bussole per orientarsi in una contemporaneità portatrice di due istanze dicotomiche: libertà e sicurezza.
Sabino Chialà è monaco e priore di Bose dal 2022. Studioso di ebraico e siriaco, si è dedicato in particolare allo studio della figura e dell’opera di Isacco di Ninive, di cui ha recentemente pubblicato la prima traduzione italiana completa della prima collezione dei suoi scritti. Tra le più recenti pubblicazioni ricordiamo “Lo Spirito Santo e noi. Meditazioni sugli Atti degli apostoli” (EDB 2019) e “Pensare e dire. Alcuni spunti per praticare coscienza e parresia” (Qiqajon, Bose 2021).

BELLEZZA
Incontro con Stefano Zuffi
Mercoledì 22 Novembre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 23 Novembre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Quale bellezza può far incontrare l’umanità smarrita e immersa nel caos del mondo? Perché rimaniamo incantati davanti a una fotografia o a un dipinto? Perchè avvertiamo un’inesprimibile dolcezza interiore ascoltando musica, o ci soffermiamo con gli occhi spalancati a contemplare un tramonto? Perché ricerchiamo quella rivelazione, quell’epifania che definiamo bellezza? Attraverso alcune opere d’arte che hanno segnato la storia dell’umanità, Stefano Zuffi ci mostra come e quanto la bellezza di un’opera possa nutrire e affinare la nostra anima perché, come sostiene Sebastiao Salgado – il fotografo brasiliano che più di ogni altro ha raccontato l’Amazzonia – “non bisogna aver paura di cercare la bellezza, di rappresentare le cose in modo bello”.
Stefano Zuffi è uno storico dell’arte indipendente, specializzato in Museologia e Museografia. Si occupa professionalmente di divulgazione culturale, attraverso diversi canali. Organizza e cura mostre di arte antica e moderna in diverse città d’Italia. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo “Leonardo in primo piano” (Mondadori Electa, 2019), “Il racconto della pittura italiana da Giotto a Caravaggio” (Hoepli, 2020). È membro del comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e curatore della Pinacoteca Civica di Ancona.

NATURA
Incontro Andrea Staid
Mercoledì 6 Dicembre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 7 Dicembre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Per secoli abbiamo considerato il pianeta come una risorsa inesauribile, da sfruttare e piegare per i nostri interessi. Abbiamo deviato fiumi, estratto dal suolo combustibili, ricoperto il terreno di cemento e riempito l’aria di sostanze chimiche, non curandoci delle conseguenze che questa attività forsennata aveva sulle altre specie che popolano la Terra.
Ma siamo davvero così diversi e superiori rispetto a tutti gli altri esseri viventi?
La sfida del nostro secolo consiste nello sviluppare un approccio differente, ecologista, che tuteli davvero la natura anche a costo di ridurre sensibilmente la crescita economica: il pianeta appartiene a tutti e ciascuno di noi è chiamato a cambiare il proprio stile di vita, facendo di giorno in giorno piccole scelte davvero sostenibili.
Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale alla Naba di Milano e di Antropologia culturale all’Università di Genova. Dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Tra i suoi libri ricordiamo “La casa vivente. Riparare gli spazi, imparare a costruire” (ADD Editore, 2021) ed “Essere natura” (Utet, 2022). Collabora con diverse testate giornalistiche, tra le quali “Il Tascabile”.

CREAZIONE
Incontro con Paolo Ricca
Mercoledì 13 Dicembre 2023 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 14 Dicembre 2023 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
L’Evangelo, cioè la «buona novella», non comincia con il Nuovo Testamento, ma con Genesi, il primo libro della Bibbia: la creazione è la «buona notizia» iniziale, con cui prende avvio la storia dell’umanità. Questa è la premessa da cui parte Paolo Ricca. Nel suo percorso tra Antico e Nuovo Testamento, a rivelarsi è il rapporto tra Dio e tutto ciò che esiste, fra Dio e l’uomo e tra l’uomo e le altre creature; è il valore unico, insostituibile della vita; è la contemplazione del creato e delle sue meraviglie; è lo stupore davanti al miracolo sempre nuovo della vita che si rinnova e alla fecondità inesauribile della madre terra, che fedelmente fa germogliare e nutre semi e piante; è la libertà che Dio ha voluto per tutte le creature. Riferimento imprescindibile per ogni generazione e fonte di una sapienza profonda a cui bisogna saper attingere, la Bibbia non soltanto illumina la storia e l’identità millenaria dell’umanità, ma può animare e sostanziare il rapporto dell’uomo con il presente e il futuro, fornendo spunti di riflessione per quelli che sono gli interrogativi esistenziali più urgenti.  
Paolo Ricca è pastore e teologo valdese. L’Università di Heidelberg gli ha conferito il dottorato honoris causa. È pastore della Chiesa Valdese consacrato dal Sinodo del 1962. Dal 1976 al 2002 ha insegnato Storia della Chiesa e, per alcuni anni, Teologia Pratica presso la Facoltà Valdese di Roma. Ha seguito da vicino, come giornalista, il Concilio Vaticano II ed è stato per 15 anni membro della Commissione «Fede e Costituzione» del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Collabora da circa cinquant’anni al SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), fondato da Maria Vingiani. Per l’Editrice Claudiana dirige la collana «Opere scelte di Martin Lutero». È autore di varie pubblicazioni presso Claudiana, Morcelliana, Laterza e Magister.

MEMORIA
Incontro con Gabriella Gribaudi
Mercoledì 17 Gennaio 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 18 Gennaio 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
L’incontro propone un’analisi critica intorno a due grandi oggetti di studio: le memorie pubbliche e individuali legate alla Seconda guerra mondiale in Europa e quelle connesse alle catastrofi “naturali” che, attraverso la distruzione dei luoghi, spezzano oltre alle vite dei singoli quelle delle comunità. Esperienze diverse che mettono in moto dinamiche di memoria e di oblio e attivano processi complessi, talvolta conflittuali, di elaborazione del ricordo: la costruzione del passato mitico, la dimensione del lutto e la sua trasmissione attraverso le generazioni, la pluralità dei discorsi che riconfigurano gli spazi geografici e politici.
Gabriella Gribaudi è professore onorario di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Tra le sue principali pubblicazioni ricordiamo “Combattenti, sbandati, prigionieri. Esperienze e memorie di reduci della Seconda Guerra Mondiale” (Donzelli, 2016); “Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale, 1940-44” (Bollati Boringhieri 2005, Premio Napoli per la saggistica 2006) e “La memoria, i traumi, la storia. La guerra e le catastrofi nel Novecento” (Viella, 2020).

“SEGRETO”
Incontro con Antonella Salomoni
Mercoledì 24 Gennaio 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 25 gennaio 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Il 23 agosto 1939, la Germania e l’Unione Sovietica stringono un patto di non aggressione conosciuto come Molotov-Ribbentrop, che suscita scalpore internazionale, e firmano un «protocollo aggiuntivo» segreto sulla spartizione dell’Europa orientale. Evocato durante il processo di Norimberga e pubblicato negli Stati Uniti in base a copie non certificate, il protocollo scatenò una controversia che prese nome dall’opuscolo “I falsificatori della storia”. Da quel momento le interpretazioni in Occidente e in Urss si sono divaricate: per il campo occidentale il protocollo era «vero»; per quello sovietico era un «inganno». Il ritrovamento, nel 1992, del «plico» che lo conteneva, invece di ricongiungere la storiografia russa a quella occidentale, ha dato inizio ad un processo di restaurazione delle tesi de “I falsificatori della storia” che arriva, con Putin, fino ai nostri giorni.
Antonella Salomoni insegna Storia contemporanea nell’Università della Calabria e Storia della shoah e dei genocidi nell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica» (2001), «L’Unione Sovietica e la shoah» (2007; trad. in francese e spagnolo) e «Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev» (2019),” Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia” (2022).

METAVERSO
Incontro con Giuseppe Riva
Mercoledì 31 Gennaio 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 1 Febbraio 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Se la televisione e i social media sono tecnologie persuasive per la loro capacità di influenzare i comportamenti umani, il metaverso è una tecnologia trasformativa, in grado di modificare i meccanismi cognitivi, ciò che le persone pensano e la realtà. 
E’evidente che queste possibilità aprono scenari totalmente nuovi in ambiti che vanno dal mondo della salute e del benessere, a quello della formazione. 
Tuttavia, se con il metaverso è possibile modificare il comportamento delle persone, le sensazioni e perfino il concetto di realtà, quali rischi può implicare una simile tecnologia? Cosa succede, ad esempio, se uso il metaverso per fare rivivere nel mio corpo Adolf Hitler? Come e dove vengono utilizzate e trattate tutte le informazioni derivanti dai dati raccolti nel metaverso? Infine, quanto questo nuovo sviluppo tecnologico può cambiare la nostra stessa natura umana?
Giuseppe Riva è professore ordinario di Psicologia generale e Psicologia della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore dove dirige lo Humane Technology Lab, il laboratorio d’Ateneo che ha come principale obiettivo quello di proporre una riflessione scientifica e culturale sull’impatto delle nuove tecnologie sulle diverse dimensioni dell’esperienza umana. Autore di oltre settecento articoli scientifici e di numerosi volumi in lingua italiana e inglese, è il presidente dell’Associazione internazionale di CyberPsychology (i-ACToR) ed editor europeo della rivista scientifica «CyberPsychology, Behavior e Social Networking».

POTERE
Incontro con Paolo Nardi
Mercoledì 21 Febbraio 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 22 Febbraio 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Con “Il Signore degli Anelli” J.R.R.Tolkien realizza un clamoroso ribaltamento della queste, il tema del viaggio-ricerca tipico di gran parte della letteratura medievale. A differenza della cerca tradizionale, dove il Santo Graal deve essere raggiunto e degnamente conquistato, la prova che deve affrontare l’hobbit Frodo è esattamente il contrario. L’anello, che rappresenta il potere massimo, è dato fin dall’inizio e lo scopo del lungo viaggio, della peregrinazione attraverso la Terra di Mezzo è quello di distruggerlo: dalla sua potenza e fascino deriva la volontà di dominare la Terra. Visto che questo potere non può essere controllato, la saggezza vuole che vi si rinunci e che lo si distrugga perché nessun animo corrotto ne possa fare cattivo uso. Una visione, quella proposta da Tolkien, che continua a rivoluzionare la nostra concezione del potere e che ci offre ancora oggi numerosi spunti di riflessione.
Paolo Nardi è caporedatorre della casa editrice Fede & Cultura, con la quale ha pubblicato “Leggiamo insieme «Lo Hobbit» (2021) e “Leggiamo insieme «Il Signore degli Anelli». Un commento al capolavoro di J.R.R. Tolkien” (2022). Laureato in Lettere a Cà Foscari di Venezia e Master in Editoria a Roma, è considerato uno tra i più autorevoli studiosi dell’opera tolkeniana. Ottimo divulgatore con una notevole attività in rete.

VERITA’
Incontro con Paolo Ricca
Mercoledì 6 Marzo 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini
Giovedì 7 Marzo 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
“Io sono la via, la verità e la vita”: sono le parole pronunciate da Gesù che troviamo in Giovanni 14,6. Nel commentare questo famoso versetto, Paolo Ricca scrive “suggerisco una chiave di lettura “per contrasto”: cerco di mettermi nei panni di un ascoltatore greco di quel tempo … nell’affermazione “Io sono la verità” il contrasto lo vedo con una figura tipica della cultura egiziana: la Sfinge, il volto impenetrabile che materializza l’enigmaticità fondamentale del mondo, della realtà, della vita di cui anche noi siamo una parte e dove tutto è interrogazione. Gesù invece non è domanda: è Verità. Nel senso che non è venuto a spiegare l’enigmaticità della vita, ma a portare un po’ di luce in questo mondo, a guarire, a consolare, a dare la sua vita, a dare la vista ai ciechi, a perdonare i peccatori. La verità come vita, dove la vita diventa piena e raggiunge le profondità” (tratto da “Evangelo di Giovanni”, Morcelliana, 2005).
Paolo Ricca è pastore e teologo valdese.L’Università di Heidelberg gli ha conferito il dottorato honoris causa. È pastore della Chiesa Valdese consacrato dal Sinodo del 1962. Dal 1976 al 2002 ha insegnato Storia della Chiesa e, per alcuni anni, Teologia Pratica presso la Facoltà Valdese di Roma. Ha seguito da vicino, come giornalista, il Concilio Vaticano II ed è stato per 15 anni membro della Commissione «Fede e Costituzione» del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Collabora da circa cinquant’anni al SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), fondato da Maria Vingiani. Per l’Editrice Claudiana dirige la collana «Opere scelte di Martin Lutero». È autore di varie pubblicazioni presso Claudiana, Morcelliana, Laterza e Magister.

RESTANZA
Incontro con Vito Teti
Mercoledì 13 Marzo 2024 ore 20.30, Auditorium Vendramini (data da destinarsi)
Giovedì 14 Marzo 2024 ore 9.00, Auditorium Grigoletti (per le scuole)
Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di sestessi. La restanza è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio e la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi.
“Quelli che lasciano il loro paese – afferma l’antropologo Teti in una recente intervista – sono mossi dalla stessa inquietudine di coloro che vegliano su villaggi che si spopolano sempre più. Si viaggia e si resta anche nel tempo, da fermi. E ci si costruisce una realtà doppia: il qui e il là, dove conosce l’esilio anche chi rimane”.
Vito Teti è professore ordinario di Antropologia culturale all’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni” (Donzelli, 2017), e “La restanza” (Einaudi, 2022).

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